Lo spettatore
domenica 8 maggio 2011
E la madunnina?
E invece no! L'Italia si rivela sorprendente. Come risvegliatosi da un lungo letargo, il 48% degli elettori milanesi designa come futuro sindaco di Milano Giuliano Pisapia ( famoso compagno di bevute di Strauss Kahn ), mentre a Napoli si distingue il candidato dell'IDV Luigi De Magistris. Nessuno dei due riesce a vincere al primo turno, però c'è speranza. C'è speranza nonostante la martellante propaganda razzista del centrodestra, nonostante l'ombra di Nicola Cosentino, fantasma del natale presente, passato e futuro. Perfino l'arringa a reti unificate del 20 Maggio non ha sortito gli effetti sperati( a meno che tg1,tg2,tg4,tg5 e Studio Aperto non anelassero una multa sostanziosa ).
E' comprensibile lo sconforto della Lega, che ha perso una quota consistente del propri consensi, così come l'IDV, con un calo del 40%, a vantaggio di Sel e M5S.
Due forze politiche nuove, che avanzano minacciosamente e che, come molti giornalisti hanno constatao, rappresentano il vero Terzo Polo ( quello formalmente riconosciuto ha raccolto i soliti voti dell'UDC ).
Possibile, dunque, che qualcosa stia cambiando? Forse presto il vento fresco del Maghreb investirà anche l'Italia. In spagna qualche Indignados già c'è ...
mercoledì 20 aprile 2011
Questo spaventoso Referendum.
Pare che il nucleare non sia più una necessità impellente. Il senato della repubblica ha approvato quest'oggi l'abrogazione delle norme relative all'iniziativa energetica del 2009 che prevedeva la costruzione delle famose centrali nucleari. 133 si, 104 no e 14 astenuti. Sorprendentemente hanno votato a favore PDL e Lega. Contrari PD e IDV. Piuttosto insolito dato che neanche il disastro giapponese sembrava poter dissuadere il governo più irremovibile del mondo dall'idea di ricorrere nuovamente alla forma di energia più sconveniente del pianeta. Forse una piccola speranza l'aveva alimentata il nostro super ministro dell'ambiente, che in un momento di lucidità aveva constatato, inconsapevole di essere ascoltato da altri:
E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese
Una donna spasmodicamente protesa alla tutela dell'ambiente, dapprima anch'ella favorevole alla realizzazione delle centrali, e poi illuminata da una tragica visione profetica della catastrofe elettorale.
Un tumorello è una cosa da niente! Ma perdere le elezioni ... no, per carità!
Poi all'improvviso, la radicale inversione di tendenza. Il governo si rende conto della pericolosità del nucleare, del problema dello smaltimento delle scorie e cambia idea.
Colpo di scena!
Oppure no? I maliziosi potrebbero pensare che la vera minaccia sia il quorum. Si, perchè il disastro di Fukushima è riuscito a risvegliare anche le coscienze assopite degli italiani più pigri. E' molto probabile che svariate persone si rechino a votare. Forse ben più di 25 milioni. Pare inoltre che nel referendum sia anche inserito il quesito relativo al legittimo impedimento. Gli italiani potrebbero quindi, per la prima volta, esprimere il proprio parere in merito alla questione dell'impunità del loro idolo in scarpe col tacco.
I maligni potrebbero perfino chiedersi come mai il governo abbia scelto in passato di non accorpare il referendum alle elezioni amministrative.
Cattiverie. Destinate a restare tali.
Per ora ci auguriamo che il 12 e il 13 Giugno gli italiani invadano le piazze ...
E che non faccia troppo caldo...
L'invasione dei comunisti.
Già .... meno male ....
A.
lunedì 27 settembre 2010
Introduzione.
Non so se anche a voi capita spesso di porvi delle domande. La mia vita ,così come quella di persone che con me condivideranno questo blog,scorre nel dubbio,nell'incertezza. Tutti abbiamo una prospettiva,un'angolazione da cui osservare il mondo. Lo analizziamo perchè cerchiamo di capirne i meccanismi. Talvolta inconsciamente. Finiamo col porci delle domande che spesso restano senza risposta e diventano un'eco lontano nella nostra mente. Forse esistono quesiti destinati a restare insoluti in una società non priva di incertezze ma subire passivamente questa realtà non è nelle mie intenzioni. Voglio,anzi vogliamo,il diritto di esprimere una nostra idea e finchè la libertà di espressione ci sarà garantita ci arrogheremo il diritto di esercitarla. Lo spettatore non è nulla più che un coro di voci. Vi saremo grati,se deciderete di ascoltarlo.